Molto spesso si tende ad evitare l’uso del fotovoltaico in quanto si ritiene che costi molto di più rispetto alle tradizionali soluzioni edilizie.
Autoconsumo oppure ottimizzazione della produzione di energia?
Poiché la maggior parte dei paesi europei ha abrogato il programma di incentivi sul modello “a tariffa di ripresa”, al fine di massimizzare i benefici economici di un impianto fotovoltaico, è necessario un aumento del tasso di autoconsumo dell’energia prodotta. Idealmente un impianto fotovoltaico dovrebbe essere progettato considerando il profilo orario del fabbisogno energetico dell’edificio. Per esempio un impianto fotovoltaico su un tetto o una facciata orientati ad est o ad ovest, rispetto ad un impianto tradizionale orientato a sud, permette di coprire meglio i picchi di carico elettrico al mattino e al pomeriggio.
Profilo di carico giornaliero e produzione di energia di un edificio a più unità.
Un involucro BIPV è davvero più costoso di un involucro convenzionale?
Un sistema BIPV integrato in facciata o su una copertura è spesso considerato come una soluzione costruttiva inefficace dal punto di vista dei costi. Questo accade quando l’involucro BIPV viene confrontato in modo diretto con una soluzione simile non fotovoltaica (rivestimento in fibrocemento, pietra, vetro, tegole, ecc.) senza considerare i vantaggi economici della produzione di energia. In realtà il costo aggiuntivo di una soluzione BIPV è la differenza tra il costo del rivestimento fotovoltaico più gli accessori per renderlo attivo (BOS) e il costo di una soluzione simile senza i componenti fotovoltaici.
Definizione dei costi extra
Un esempio pratico di facciata e tetto BIPV in Ticino
Nella seguente tabella sono elencate le informazioni necessarie per calcolare il ritorno di investimento (ROI) di una facciata e tetto BIPV situati nel sud della Svizzera. Rispetto a una soluzione non attiva (rivestimento in fibrocemento), il costo aggiuntivo del rivestimento BIPV sarà recuperato in 12 anni.